Discipline biomediche, umanistiche e biblioteche: intrecci possibili
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Discipline biomediche, umanistiche e biblioteche: intrecci possibili
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Le biblioteche non accademiche del campo biomedico, volte all'evoluzione continua del settore, sono in generale poco attente alla valorizzazione dei documenti del proprio passato e/o agli aspetti biografici delle persone.Di recente vi è un crescente intreccio con le Narrazioni e le Medical Humanitiese qualche debole esempio di biblioteca integrata con archivio e museo. Riportiamo in questa collezione qualche esempio di incroci fra biblioteche operanti nel campo delle scienze biomediche, ovvero Life Sciences, con le Arts & Humanities e le Medical Humanities (Medicina Narrativa, Arte, e Biblioterapia). Un campo fertile per le Digital Humanities, un sentiero quasi tutto da costruire o da riscoprire in ottica MAB/GLAM (Musei Archivi Biblioteche/Galeries Libraries Archives & Museums)
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IT, EN
Medicina narrativa
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IT, EN
Archivi
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IT, EN
Musei
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IT, EN
Biblioteche biomediche
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IT, EN
Scrittura creativa
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IT, EN
Leggere
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IT, EN
Letture
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IT, EN
Biblioterapia
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2020
Contenuti
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Library and communication skills for the sake of scientific heritage and health promotion: new spaces, new opportunities at the Italian National Institute of Health (2022)
Nell'ambito di un progetto per la promozione del patrimonio storico, artistico e culturale dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), vi è l'apertura del Museo che è stato inaugurato nel 2017 con l'intento di preservare la storia del principale istituto italiano di ricerca e di promuovere un comportamento sano tra la popolazione. Un'area del Museo è dedicata alle mostre temporanee ed è ora dedicata alla pandemia COVID-19. L' ISS ha recentemente realizzato un sito web - https://arch.iss.it - che raccoglie immagini relative ad antiche (oltre 16.000 fotografie digitalizzate) su e attuali raccolte di materiale multimediale prodotto a scopo istituzionale nel corso degli anni, a partire dai primi anni '30 del XX secolo. Fa parte del patrimonio dell' ISS anche una collezione di oltre 1000 strumenti scientifici e di circa 100 oggetti (statue, dipinti ecc.) di interesse artistico -
The power of informal cancer caregivers' writings: results from a thematic and narrative analysis (2021)
Il cancro è una malattia che sconvolge non solo la vita del paziente, ma anche quella dell'intera famiglia, da una prospettiva di cura, organizzativa ed emotiva. I pazienti condividono frequentemente la loro esperienza di malattia con il loro caregiver informale (IC), un partner, figlio/ figlia, amico, volontario o qualsiasi altra persona della famiglia o della rete sociale che si offre di sostenerli durante il loro viaggio clinico. Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare le esperienze oncologiche ancora sconosciute dei IC attraverso le storie dei partecipanti al Concorso Artistico Letterario organizzato dal Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO) IRCSS e comprendere i temi che sono emersi dai loro testi e, quindi, la potenza della scrittura espressiva. Materiali e metodi Uno studio qualitativo è stato effettuato sui testi letterari utilizzando i tre livelli di analisi narrativa di Mishler: tematica (per rilevare temi e sottigliezze), strutturale (per sostenere il livello tematico), e performativo (per comprendere il significato delle narrazioni). Inoltre, le narrazioni sono state classificate in base ai modelli di Kleinman e Frank. Una particolare attenzione è stata posta sul linguaggio delle narrazioni per identificare figure retoriche, ad esempio metafore legate al cancro. -
Sanità 4.0: la salute digitale come la vorremmo oggi, non domani (2021)
Ricordo con chiarezza un incontro di qualche anno fa. Conosco Giancarlo De Leo dell’Osservatorio Sanità Digitale, che a sua volta mi introduce a Gaetana Cognetti della Biblioteca dell’IFO. Arrivo in biblioteca una mattina di luglio e trovo ad accogliermi una Gaetana Cognetti che mi racconta un mondo affascinante e a me colpevolmente sconosciuto. Scopro l’esistenza di Bibliosan, la rete delle biblioteche degli enti biomedici italiani e mi rendo conto della centralità della biblioteca di un IRCSS, come punto di riferimento per i medici e per i pazienti. Mediatore di conoscenze ma anche luogo di esplorazione e di ibridazione di saperi. È qui, quella mattina, che Gaetana mi presenta Maria Cecilia Cercato, epidemiologa ed oncologa e referente in IFO per la medicina narrativa. Da subito la dottoressa Cercato esplicita che non è molto digitale e non ha profili “social”. È l’inizio di un bellissimo sodalizio professionale e culturale che ci ha portato a pubblicare i primi studi di medicina narrativa digitale in oncologia e a pochi giorni dall’inizio del lockdown a trasformare l’IFO in ospedale anche digitale, aperto a distanza a tutti. Per tutto questo sono molto contenta di vedere pubblicato Sanità 4.0 e medicina delle 4P, a cura di Gaetana Cognetti, in cui con Maria Cecilia Cercato raccontiamo anche l’inizio della medicina narrativa digitale all’IFO. È un e-book che mi appare come la preziosa biblioteca del palazzo della salute digitale in cui tutti vorremmo trovarci non domani, ma oggi. L’accesso immediato e apparentemente illimitato agli archivi digitali rischia di far sparire la centralità del bibliotecario, come Amazon rischia di far sparire il libraio. Come ricorda invece Gaetana Cognetti nell’introduzione: “le competenze dei bibliotecari non si fermano solo al ruolo di recupero delle informazioni valide, aggiornate e basate su prove scientifiche. I bibliotecari per poter gestire milioni di informazioni (libri, articoli, letteratura grigia ecc.) hanno sviluppato per secoli metadata, standard, sistemi terminologici e ontologie che sono oggi alla base della possibilità di navigare tra le conoscenze e porre le fondamenta all’ attuale evoluzione “dirompente” nel settore sanitario”. -
La biblioteca della Fondazione Rovati e il Museo Etrusco a Milano, Monza. Scienza, etruscologia e arte (2020)
La Fondazione Rovati di Monza annuncia l’apertura nel 2021 della biblioteca che raccoglierà testi scientifici, d’arte e arte contemporanea e soprattutto un vasto corpus specialistico dedicato all’etruscologia. Testi e riviste scientifiche, ovviamente, perché all’origine c’è un’industria farmaceutica, ma poi volumi di etruscologia, arte e archeologia, storia del paesaggio, topografia antica, storia delle religioni, manuali di storia e discipline antichistiche, fonti greche e latine, volumi sulla geografia del mondo antico e opere di grande interesse quali le collezioni del Corpus Speculorum Etruscorum, importanti periodici e un nutrito fondo di saggi d’arte con un focus sulle arti contemporanee. Sarà questa la biblioteca privata [manager la bibliotecaria documentalista Francesca Gualtieri] ma aperta ai ricercatori e agli studiosi creata dalla Fondazione Rovati a Monza. Dove confluiscono, per esempio, due dei più importanti fondi italiani di studi sull’etruscologia: la Fondazione Rovati sta completando al realizzazione del Museo Etrusco a Milano e sarà a Monza, nella sede storica di Rottapharm Biotech, che trovano casa la raccolta specialistica di Giovannangelo Camporeale e la donazione degli eredi di Emilio Arrigoni. -
La biblioteca biomedica dell'Università di Firenze (2020)
La Biblioteca Biomedica dell'Università di Firenze è depositaria di un patrimonio librario e manoscritto straordinario, le cui origini risalgono al 1678... Cercando con "biblioteca medica" o "biblioteca biomedica" su YouTube si ottengono video soprattutto di biblioteche biomediche universitarie. Un' ulteriore dimostrazione della debolezza della visibilità dei presidi bibliotecari del Servizio Sanitario Nazionale. Esempio di presenza di biblioteche mediche su YouTube -
Biblioterapia Italiana. Non più di mezz'ora: dialoghi sulla biblioterapia [2021]
La Biblioterapia è un termine che è stato coniato nel 1916 da Samuel Crothers: non è quindi una disciplina nuova. Oggi viene chiamata anche Shared Reading per evitare la concezione “sanitaria” che la parola originaria fraintende. Se ne sente parlare poco e in modo approssimativo di questo strumento. E invece è un metodo a disposizione di diversi professionisti medici e non medici. Ognuno di loro può avvalersi di ogni tipo di materiale narrativo per raggiungere i propri obiettivi professionali. Ma come funziona? E’ possibile utilizzare la Biblioterapia all’interno di un gruppo o in una o più sedute face-to-face. Il conduttore del gruppo funge da facilitatore nell’utilizzo del materiale narrativo. E’ lui che fissa gli obiettivi da raggiungere, sceglie i testi da utilizzare, decide come presentarli e quali domande-stimolo porre. E’ sempre suo compito dare regole al gruppo e monitorare che tutto vada bene: coinvolge i più ritrosi, stimola i dubbiosi, seda eventuali diatribe. Alla fine deve anche essere in grado di verificare se i risultati attesi sono stati raggiunti. Per entrare nel dettaglio, la biblioterapia si divide in biblioterapia clinica e biblioterapia dello sviluppo. La prima viene utilizzata dalle figure mediche mentre la seconda dalle figure laiche (ovvero non mediche) come gli educatori, gli insegnanti, i bibliotecari, i counselor, i filosofi, gli operatori sociali, gli infermieri. Attività: Laboratori di crescita personale cn i libri Accademia Online di Biblioterapia e Tecniche narrativeProposte per Scuole e BibliotecheStudi sulla biblioterapia Interviste Video "Non più di mezz'ora" -
Collaborazione con Wikimedia per valorizzare il patrimonio storico dell'Azienda Ospedaliera "SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo" di Alessandria [2020]
L’Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, forte di una tradizione che risale a XVI secolo, possiede un ricco patrimonio storico e un gruppo di professionisti attivo nella ricerca scientifica. Al fine di valorizzare questa ricchezza storico-artistica ma anche umana, ha deciso di avviare un progetto di collaborazione con la comunità di Wikimedia, l’insieme degli utenti che fa capo a Wikipedia e agli altri siti “fratelli” dell’enciclopedia libera. A tal fine metterà a disposizione, nel corso del tempo, una serie di risorse in modalità open access, con licenze libere, che verranno utilizzate nel corso del progetto. L’intenzione alla base di questo progetto di collaborazione è quello di costruire attività di arricchimento della conoscenza a disposizione della cittadinanza, comprendere come le risorse condivise del Centro di Documentazione e dell’Ufficio Comunicazione possano contribuire alla crescita dell’enciclopedia e come la capillarità e la diffusione di queste risorse culturali aperte possano valorizzazione il patrimonio e la produzione scientifica aziendale, nonché contribuire all’enciclopedia libera e alla diffusione di informazioni mediche verificate e autorevoli, in particolar modo in un periodo storico come questo dominato dall’infodemia. Si tratta della prima collaborazione ufficiale in Italia avviata da un’istituzione sanitaria con la comunità di Wikimedia. -
Le antiche biblioteche della salute — Rivista IBC - Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna [2005]
Il patrimonio delle antiche biblioteche ospedaliere dell'Emilia-Romagna conta circa 40.000 volumi, tra libri e periodici. Oltre alle opere degli autori più famosi vi sono esemplari meno noti ma di grande valore e comunque assolutamente originali per il contesto storico-bibliografico che ha portato alla loro conservazione. -
Storie e memorie dell'Istituto superiore di sanità: convegno: Roma, 4 febbraio 2008: atti
Per descrivere i rapporti delle biblioteche della salute con Musei, Archivi e gallerie del settore biomedico, riportiamo un frammento dalla relazione di Enrico Alleva a un Convegno tenutosi nel 2008 su “Memorie e storie dell’Istituto Superiore di Sanità”:[...] Tutte queste tipologie [biblioteca, archivio, museo ndr ]non possono essere viste in modo separato come invece il nostro sistema tende a vederle, perché tende a procedere per tipologie quindi: qui c’è il bene culturale archivio, qui c’è il bene culturale biblioteca, qui c’è il bene culturale museo, qui c’è il bene culturale iconografico, e invece in nessun mondo come nel mondo della memoria della ricerca tutte queste tipologie sono interconnesse fra loro, e in questo senso bisogna dire che la memoria della ricerca è anche una memoria che ci spinge verso quelle che possono essere ricerche di punta per la conservazione del patrimonio culturale in generale.È questa una strada da percorrere nella direzione di integrazione delle collezioni in ottica MAB/GLAM come già in altri settori. -
Cultura è Cura. Giornata dell'alfabetizzazione
Il Centro Documentazione Aziendale - Biblioteca Biomedica dell'AO di Alessandria che afferisce all'Infrastruttura, Ricerca, Formazione e Innovazione, oltre a offrire i servizi "normali" di una biblioteca biomedica quali una Rassegna di documentazione scientifica giornaliera su diversi argomenti, cura in modo particolare l'integrazione fra cultura e cura, di cui il video è un esempio, fra attività volte a promuovere la medicina basata sulle prove di efficacia e le Medical Humanities di cui il festival del settembre 2020 è Un esempio.